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È una continua reiterazione del “siamo tristi ma ricchy, quindi se anche tristi, siamo meglio di voi, siete povery, sfigaz”.
E sì, mi riferisco proprio alla serie Le fate ignoranti. Forse è questo che, più di tutto, rende questa serie ai miei occhi davvero insopportabile.
Le buone maniere. Più di due anni fa ho iniziato a pensare ai personaggi, ai dialoghi, alle responsabilità e alle conseguenze delle scelte.
Più passano i giorni più il mondo sta diventando un immenso cosplay dei miei fumetti.
Sono passati due mesi da quando è uscito Le buone maniere.
Due mesi.
A me sembrano passati dieci anni. Il corpo ne ha presi centosettanta, il cervello assomiglia a quello di Morla, ma senza saggezza.
Sono diventato Hans, l’uomo talpa.
Invasori. Finti profughi. Criminali.
No, sono persone. E no: lo Ius Scholae non è la risposta a tutte le problematiche che riguardano le persone arrivate in Italia con un solo, comune, obiettivo: una vita migliore. Ma è sicuramente un passo, necessario, per poterne fare altri.