Questa meravigliosa marina in burrasca venne dipinta a Roma nel 1761 dal francese De La Croix; quattro anni prima, con il trattato di Edmund Burke, il Sublime aveva ricevuto la sua prima codificazione filosofica moderna.

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Quest’opera di Angelo Caroselli rappresenta un’allegoria della vanità, come leggiamo sul foglio che la donna sta affiggendo, con la proverbiale frase biblica “Vanitas vanitatum, omnia vanitas” (“Vanità delle vanità, tutto è vanità”).

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Venere abbraccia Adone, ha paura di perderlo, come sarà perché il giovane morirà ucciso da un cinghiale (Ovidio, Met., X, 525-559). La versione più celebre dell'opera, replica uscita dalla bottega di Tiziano, fu realizzata per Filippo II di Spagna

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Il dipinto è il bozzetto per la grande tela commissionata a Benefial dalla famiglia Boccapaduli dopo il 1728, anno di canonizzazione di Margherita da Cortona.
La futura Santa scopre il cadavere dell’amato: la sua vita non sarà più la stessa.

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La sorpresa è grande: la Maddalena vede Gesù appena risorto apparirle davanti.
“Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre mio", afferma Gesù. Sullo sfondo, Urbino, tanto amata dal pittore Federico Barocci che vi era nato (1535-1612).

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La vita è appesa a un filo: in un paesaggio incantato le tre Parche decidono le sorti degli uomini. Chi meriterà la medaglia dell’immortalità?


Marco Bigio (attivo a Siena 1541 ca.), Le Parche, olio su tela

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è oggi dedicata ad un affresco staccato esposto a Palazzo Barberini, proveniente dalla chiesa di San Domenico a Fabriano e risalente alla seconda metà del Trecento.
Questa "Nascita di San Giovanni Battista" è attribuita al Maestro dell’Incoronazione di Urbino

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