Il 1957 moriva Irrequieto autodidatta, 18enne si avvicinò al Futurismo, vide le opere di Boccioni diventando amico di Soffici, Carrà e Severini. Dopo la Guerra elaborò il suo linguaggio pittorico, costruito su esperienze futuriste, cubiste e metafisiche.

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Mi convinsi che c’era il babbo, là dentro, che m’indicava la strada per ritrovarlo. In alto, sopra le chiome degli alberi, si alzò del fumo. Le carbonaie! I tumuli di legname dentro cui il babbo incubava il fuoco. 📚 🎨

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