Bisogna che lo affermi fortemente che,non appartenevo al mare anche se Dei d'Olimpo e umana gente mi sospinsero un giorno a navigare, e se guardavo l'isola petrosa, sopra ogni collina c'erano lì idealmente il mio cuore e l'anima mia che è contadina
Guccini
Picasso

19 26

Di sotto ai cespugli
uscì fuori Ulisse, divino.
E un ramo frondoso
da dentro la selva fitta spezzò
con la forte sua mano,
e ne cinse a riparo,
il pudore del corpo.

Odissea, Omero

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E già, prima ch'io giunga a qualche meta,
non ancora deluso
m'avvicini ad altro sogno
Uguale a un mare che irrequieto e blando
da lunge porga e celi
un'isola fatale,
con varietà d'inganni
accompagni chi non spera, a morte
Ungaretti/Sirene

Renoir

11 14

"L'arte deve rivelarci idee, essenze spirituali informi."
(James Joyce)





🎨 Vladimir Kush

11 18

Anch'io, se egual destino
m'è preparato,
giaccerà morto, ma adesso
voglio aver nobil gloria

(Iliade, Omero)

Alessandro Baricco







🎨Giovanni Antonio Pellegrini

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Ne parla anche Dante nel XXVI canto dell'Inferno,
dove racconta la storia di Ulisse, che tornato ad Itaca sceglie di ripartire e oltrepassare le Colonne d'Ercole, spingendosi oltre i confini consentiti all'uomo, andando infine incontro alla morte.

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Tr.Quasimodo
“preghiera a Calipso”

"Ti supplico, o potente,
in ginocchio. Sei tu forse dea o mortale?
Se alcuna delle dee tu sei del vasto cielo,
per la bellezza del volto, e l'alta statura,
e l'armonia delle forme, tu mi sembri Artémide…

🖼Styka

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出エジプト記

彼方とはデリダにとって砂漠でしかない。
ギリシャとユダヤを越えた向う側、そこは砂漠なのだ。
そこで彼は出エジプト記の詩人ジャベスに逢う
そして出エジプト記は、一つの根源的な砂漠体験、砂漠のユダヤ的体験にほかならなかった

デリダの中のユダヤ人
井筒俊彦🖊

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Cambiano cielo,
non animo,
coloro che corrono
al di là del mare.
Omero

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Io sono stato Omero; tra breve sarò Nessuno, come Ulisse; tra breve sarò tutti: sarò morto.
Jorge Luis Borges


Ulisse acceca Polifemo
🎨Pellegrino Tibaldi (1554)

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E questa è la mia città sotto le ceneri.

E questa è la mia testa piena di dubbi.

I miei giusti presagi hanno acceso il cielo.
Solamente i profeti inascoltati
godono di simili viste.

✒Wislawa Szymborska




🎨 G. De Chirico
Cassandra, 1937

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In un’esistenza solitaria,sono rari i momenti in cui un’altra anima si fonde con la tua,così come le stelle sfiorano la terra una volta all’anno. Una tale costellazione era stato lui per me.😿

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E mi teneva dentro quel suo limbo,
dolce di sonno,come le colline
tengono dentro la città selvaggia,
piena di quei cavalli e quelle muse
che sono sole al paroliere antico
e cieco,come Omero sul verone
degli dei che fremevano dabbasso
egli vaticinava la sua donna.

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