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Un tipetto mica da ridere, che al processo difese i Provenzano in un modo persino esagerato.
Quando furono condannati, malgrado la sua difesa, promise di portare prove contro i Matranga assicurando ai Provenzano la libertà.
Ma non ne ebbe il tempo.
L’ Aiglon morì di tisi il 22 luglio 1832 a soli 21 anni.
Lo piansero veramente solo il nonno, l’Imperatore d’Austria, e la nonna Letizia Ramolino, che viveva a Roma malata e cieca.
Fu lui a definire inutile la sua vita.
«Fra la mia culla e la mia tomba, c’è un grande zero».
E ora ditemi.
Voi siete per abitare nei fondi marini o per vibrare nei cieli?
E se abitate nei fondi marini, desiderando il cielo infinito, cosa aspettate a prendere il volo?
Mica era vero.
Tra l’altro i servi sciocchi finirono per diventare più famosi rispetto a quelli astuti.
Johannes tu sei della zona alta o della zona bassa? Ok, ok, come non detto. Permaloso.
Proseguiamo.
Dopo i due Zanni nacque Brighella.
Fu il primo ad arrivare a Venezia.
Com’era il mio antenato?
Inconfondibile, lui e quel suo camiciotto largo e sgualcito legato in vita con una corda.
I pantaloni erano rimboccati alla caviglia; inoltre aveva una barba incolta che incorniciava il viso, spesso nero di carbone.
In testa un cappellaccio di feltro.
Il comandante Clark raduna gli ufficiali.
Le cose si mettono male. Sono due le possibilità.
O aspettare che la nave si schianti sulla costa o mettersi in salvo sulle lance.
Mentre i marinai srotolano le vele, il comandante prende la decisione.
Abbandonare la nave con le lance?
Perché una marina così incompleta e impreparata? Tutta colpa di un irresponsabile.
Lui, Mussolini, che aveva voluto solo una luccicante Marina da parata per la sua propaganda.
Mandando così allo sbaraglio marinai e comandanti.
Come Vincenzo e Costantino.
E questa è la mia storia.
Che pochi conoscono. Comunque vi posso capire.
Come potrebbe appassionare una vita raccontata in quadri come “Morte” “Odore di morte”, “Il letto di morte”, “La madre morta e la bambina”, “l’Ansia”, “Al capezzale di un defunto”…
Passavo intere giornate a dipingere le strade di Montmartre.
Le mie opere si caratterizzano per le tonalità chiare e gessose, per le vie quasi sempre deserte e per la vena malinconica.
Almeno così dicono i critici.
Mia madre era bellissima.
Ero nato quando lei aveva all'incirca 18 anni, almeno così mi è stato detto.
Era tanto bella che persino Renoir l'aveva usata come modella.